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Le storie di vita sono fonte, documento, metodo e genere che ben rappresentano le proprietà del sapere antropologico. Il loro riconoscimento in termini scientifici e conoscitivi è stato uno degli obiettivi primari dell'autore, l'antropologo Pietro Clemente, che ne ha descritto il valore culturale contribuendo a tenere sempre acceso un interesse esploso alla fine degli anni Settanta e ancora attuale. Nell'arco di trent'anni la sua voce, tra le più autorevoli in materia, si è moltiplicata seguendo percorsi non sempre canonici. Se ne trovano tracce in bollettini, nelle dispense didattiche mai edite, in articoli pubblicati da riviste straniere e mai tradotti in italiano, o nelle numerose pagine scritte per introdurre le vite degli altri, eroi o eroine della storia quotidiana. Di fronte a questa caleidoscopica produzione, talvolta frammentaria e spesso difficilmente reperibile, il libro cerca di mettere ordine. Per colmare una lacuna dell'antropologia italiana offre al lettore un percorso coerente strutturato in tre parti: la prima è dedicata alla tradizione italiana di studi sulla cultura popolare, e contestualizza il dibattito sulle storie di vita in quello più vasto dedicato alla storia orale e alle fonti orali; la seconda è dedicata a una riflessione sullo statuto conoscitivo delle storie di vita nel farsi della ricerca antropologica; la terza infine raccoglie alcune interpretazioni esemplari delle vite degli altri, che l'autore ha introdotto nel corso della sua carriera.